martes, 21 de junio de 2011

LOS GUSTOS POR LA CARNE HUMANA


Zefiro torna e di soavi accenti
l’aer fa grato e’il pié discioglie a l’onde
e, mormoranda tra le verdi fronde,
fa danzar al bel suon su’l prato i fiori.


Inghirlandato il crin Fillide e Clori
note temprando lor care e gioconde;
e da monti e da valli ime e profond
raddoppian l’armonia gli antri canori.
Sorge più vaga in ciel l’aurora, e’l sole,
sparge più luci d’or; più puro argento
fregia di Teti il bel ceruleo manto.


Sol io, per selve abbandonate e sole,
l’ardor di due begli occhi e’l mio tormento,
come vuol mia ventura, hor piango hor canto.

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